SANTA PASQUA 2024

Calpestare la morte
 

Carissimi, 
auguriamo di cuore a tutti voi una serena e santa Pasqua.
Come sapete, questa solennità è la festa più importante di tutto l'anno. Ad essa ci siamo preparati con la Quaresima, riproponendoci di riannodare i fili della nostra preghiera, di dilatare gli spazi della solidarietà, distaccandoci dai beni materiali per sovvenire alle necessità dei più poveri. Questo è il digiuno che è gradito al Signore. 
E ora con la Pasqua celebriamo i misteri della nostra redenzione: la passione, la crocifissione e la morte di Gesù, la sua sepoltura e la sua resurrezione. Possiamo anche aggiungere il dono dello Spirito Santo, mediante il quale questi eventi di salvezza ci vengono donati e trasfigurano la nostra povera esistenza, rendendola conforme al corpo glorioso di Gesù. Sì, nella Pasqua di Gesù anche noi veniamo non solo redenti, ma anche santificati!
Un antico inno delle Chiese orientali canta:

Cristo è risorto dai morti
calpestando la morte con la morte
e ai dormienti nei sepolcri
ha donato la vita. 

Cristo è risorto dai morti! Colui che ha dato la vita per noi, è stato sollevato dalla morte: il Padre gli ha aperto un orizzonte di vita che oltrepassa la morte. Risorgere, per lui e per noi, non è tornare alla vita di prima, ma entrare definitivamente, con tutta la nostra storia, con tutta la nostra esistenza, nella vita di Dio. 
Con la sua morte Cristo ha calpestato la morte: oggi sembra che la morte calpesti la vita e innalzi dappertutto il suo vessillo di vittoria, anche se continuiamo a non volerla vedere: è nella strage degli innocenti, fin nel grembo materno; nei barbari assassinii delle donne per mano dei loro amanti, fidanzati o mariti; nei popoli fiaccati fino allo stremo perché li priviamo di cibo, di medicine, di cure; nelle centinaia di migliaia di morti nelle guerre fratricide, che non finiscono mai. Oltre dodici milioni sono i morti in venti anni di violenze e di massacri in Congo: nessuno ne parla! E che ne sarà dell'Ucraina, della Palestina, e di tanti altri luoghi di morte? 
Cosa vuol dire che Cristo ha calpestato la morte? Vuol dire che con il suo amore che va fino alla morte ci ha dimostrato quale sia l'unica strada per vincere il potere della morte. Il suo amore ha messo la morte sotto i piedi. Amare come lui è l'unica via che ci rimane per rimanere in vita, per non perdere tutto. 
Con la sua morte gloriosa ci ha donato la vita divina, una vita che non muore più. Ai "dormienti nei sepolcri", a quelli che non attendono più nulla, a tutti noi che spesso siamo stanchi e sfiduciati, che viviamo come se la vita fosse ormai dietro di noi e non davanti a noi, ancora tutta da vivere, viene regalata una nuova possibilità: tornare a vivere in pienezza. 
Amico, fratello, sorella, tu che stai leggendo, non dire che questo messaggio non è per te, che non ti riguarda, perché Cristo è entrato nella tua morte, ha condiviso il tuo patire, è sceso nel tuo inferno proprio per tirarti fuori da lì. Devi solo allungare la mano e lasciarti afferrare. Tutto il resto lo fa lui. 
Allora, diciamoci con allegria: Buona Pasqua, amici!

I fratelli e le sorelle di Marango