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1° incontro Laudato Si' - dicembre 2017

 

Sabato 2 dicembre abbiamo partecipato al primo incontro di approfondimento sulla lettera enciclica “Laudato Si’”, organizzato dal Presidio permanente per la Laudato Si’, articolato in tre ‘tende’ : il Monastero di Marango, la Collaborazione pastorale Altino-Quarto-Portegrandi e la Fattoria Co-housing Rio Selva (TV).

 

Un’esperienza nuova, per il nostro territorio,  che si propone di avviare iniziative concrete per la “cura della casa comune”.

In questo incontro, il biologo ed ecologo Fabio Pranovi ha ripercorso i tratti salienti dell’introduzione e del 1° capitolo della Laudato Si', con una rilettura di alcuni passi della Genesi, ha evidenziato come l’enciclica, nel sottolineare  l’intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta, inviti a risanare la relazione di ciascuno con il Creato e con tutte le creature, ritrovando il senso del limite e l’empatia, che nasce dal riconoscersi parte della “veste senza cuciture” della Creazione.

E’ stato affrontato il problema, non nuovo ma ancora irrisolto,  dell’inquinamento, che colpisce tutti quotidianamente ma in particolare i più poveri.

Ci ammaliamo per le quantità di fumi prodotti dai combustibili usati per riscaldarci, dai mezzi di trasporto o dai fumi delle industrie. Avveleniamo la “veste senza cuciture”, che ci nutre e ci protegge, con fertilizzanti, pesticidi, diserbanti, che poi ritroviamo nei frutti che la Terra ci dona.

E anche per “ sorella acqua” il futuro sembra incerto e con il suo anche il nostro: acqua potatile e pulita, indispensabile per la vita degli ecosistemi terrestri e acquatici e per la vita umana, risulta sempre meno disponibile e anche in questo i poveri pagano il prezzo più alto, nonostante l’accesso all’acqua potabile sia stato dichiarato un diritto umano fondamentale e universale.

La “cultura dello scarto” e la mancanza del senso del limite di questa economia che depreda e dissipa le enormi risorse della terra (la perdita di foreste e boschi, i polmoni del nostro Pianeta e quindi della  biodiversità che è alla base della vita su questa Terra ) lo avvertiamo anche noi nelle nostre relazioni tra fratelli e sorelle.

Le nostre relazioni spesso riflettono la stessa logica della convenienza e dell’opportunismo: usiamo e sfruttiamo le persone e quelle che non ci sono utili le scartiamo (in cuor nostro) quando non ci lasciano indifferenti. “Noi cristiani”, invece, “siamo chiamati ad accettare il mondo come sacramento di comunione, come modo di condividere con Dio e con il prossimo in una scala globale”(LS.9)

Se le tematiche affrontate in questo primo incontro non erano certo nuove, nuovo è stato il metodo con cui si è voluto parlarne e con cui si è voluto che le persone presenti si sentissero coinvolte: settanta presenze circa suddivise in gruppi di lavoro per confrontarsi e individuare possibili aree di azione.

E come nuovo è stato sentito anche il peso di questa lettera enciclica di Papa Francesco: un grido che da tempo forse il mondo aspettava dalla Chiesa, un grido non disperato, ma evangelico.

“Noi non siamo Dio. La Terra ci precede e ci è stata data….Ciò implica una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura. Ogni comunità può prendere dalla bontà della terra ciò di cui ha bisogno per la propria sopravvivenza, ma ha anche il dovere di tutelarla e garantire la continuità della sua fertilità per le generazioni future. (LS 67)”

Perché un crimine contro la natura è un crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio (LS 8,15).

Da queste premesse sono nate le intenzioni di cambiare il nostro stile di vita, cominciando dalle piccole cose di tutti i giorni.

A breve la “tenda” posta nella Comunità monastica di Marango cercherà, con l’aiuto, il pensiero, le proposte di quanti si sentono chiamati a “ presidiare” il Creato, di mettere in campo percorsi concreti di cambiamento di stili di vita che sappiano esprimere il nostro prenderci cura della creazione, il nostro stupore per la sua bellezza e il nostro riconoscente “Laudato Si’”.

 

Renzo e Roberto

 

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