SANTO NATALE 2022
Vi annuncio una grande gioia
 

Carissime amiche ed amici,
quella del Natale di Gesù è una delle storie più belle mai narrate. Bella e unica, se pur uguale a molte altre storie che narrano la vita dei poveri. Umana e divina nello stesso tempo.

C'era una giovane coppia che si era messa in viaggio perché l'imperatore Augusto aveva ordinato il censimento di tutti gli abitanti dell'impero romano. Tutti andavano a far scrivere il loro nome nei registri, ciascuno nel proprio luogo di origine. Lo sposo si chiamava Giuseppe, e la giovane donna Maria. Era incinta di nove mesi, e si avvicinava per lei il tempo del parto. Erano partiti da lontano, da Nazaret, assieme a molti altri, si presume.
Quando però giunsero a Betlemme, il paese che aveva dato i natali al re Davide, non trovarono posto da nessuna parte, perché le case erano tutte occupate dai pellegrini. E così qualcuno, di buon cuore, offrì loro il posto dove tenevano gli animali, una grotta: almeno erano al riparo dal freddo. È lì che Maria diede alla luce suo figlio, Gesù.
I primi ad accorgersi di questa nascita furono i pastori. Erano delle persone che non godevano di grande stima dagli altri, perché erano sempre sporchi, e soprattutto, dovendo stare con gli animali, non frequentavano mai i luoghi di culto. Erano considerati dei senza Dio. Fu proprio a loro, invece, che Dio fece un bel regalo, avvisandoli di questa nascita: era come se fossero stati avvolti da una grande luce. E sentirono dentro di loro una voce, che accolsero come la voce stessa di Dio: «Non temete! Vi porto una bella notizia che procurerà una grande gioia a tutto il popolo: Oggi, nella città di Davide, è nato il vostro salvatore, il Cristo, il Signore. Lo riconoscerete così: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia». Allora i pastori si dissero l'un l'altro: «Andiamo fino a Betlemme per vedere quello che è accaduto e che il Signore ci ha fatto sapere». Giunti in fretta a Betlemme, trovarono Maria, Giuseppe e il bambino che dormiva nella mangiatoia.

Sì, il Natale è solo questo: l'annuncio di una grande gioia, che è promessa a tutti. Nel bambino Gesù Dio ci ha fatto un grande dono, perché in quel bambino ha voluto regalarci tutto il suo amore, tutto se stesso. Spetta a noi accogliere il dono, prendere tra le braccia questa fragile creatura, lasciare che la gioia riempia l'intera nostra esistenza. Il Natale è Dio che viene a noi con l'impotenza e la nonviolenza del piccolo che nasce e l'impotenza e la nonviolenza della croce con cui muore, la piccolezza con la quale rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili.

Dio viene a noi come un bambino per dirci: «Basta guerre, finitela con l'odiarvi a vicenda, basta con l'indifferenza che uccide il fratello. Iniziate a perdonare, ad amare, a non pensare solo a voi stessi. Accorgetevi di essere cittadini del mondo, che ha bisogno di pace, di giustizia, di tenerezza e di amore. E soprattutto, lasciatevi amare da un Dio che per amore si è fatto piccolo come un bambino, perché ognuno possa avere la gioia di accoglierlo tra le braccia».

Un Dio nelle nostre braccia: questo è il Natale.

Un  sereno Natale a tutti,
i fratelli e le sorelle di Marango